Se pur non conosciamo il grado di consapevolezza animale di fronte alla morte,
sappiamo che la loro sofferenza è reale ed ha un significato
ed è questo che deve essere colto per indirizzarci una via di sostenibilità. (A.B.)

 

Fu scritto:
‘Mai mi fu dato di vedere un animale in cordoglio di sé.
Un uccelletto cadrà morto di gelo giù dal ramo senza aver provato mai pena per sé stesso’
David Herbert Lawrence

Beh, Mister David Herbert Lawrence forse aveva anche visto un cavallo, esausto e sofferente,
salire su di un trailer per il suo ultimo viaggio fiero e coraggioso,
animale, il cavallo, spesso dipinto come governato dalle paure,
accompagnato invece da un senso di conscia fiducia verso chi l’ha amato,
palesando un legame di sentimenti ed emozioni al cui cospetto l’egocentrismo della pena per sé stessi semplicemente scompare,
e del proprio cordoglio non rimane nemmeno il nome,
è un simbolo di coscienza del sé superiore alle privazioni e persino alla cattività,
è un animo che trova nel portamento fisico e morale una dignità superiore a quella dei padroni stessi del suo destino,
è un eroismo da accogliere a mani giunte e molto lontano dalla maggior parte degli umani.

È stato detto, saggiamente, che la vita non è qualche cosa che debba essere allungata ma casomai allargata.
Forse è l’unica cosa che possiamo fare per gli animali che imprigioniamo allo scopo di allargare le nostre vite.


 

 

 

 

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